Il Sahara libico - L'Akakus

23-11-2006


Sveglia. L'Akakus ci attende.


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Noi siamo pronti, le auto come al solito non ancora.


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Ci avviciniamo all'ingresso dell'Acacus: una enorme duna, ripidissima, delimitata ai lati da bastioni rocciosi inaccessibili.


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Ci si ferma: i tuareg valutano le condizioni della sabbia, che può essere più o meno compatta a seconda dell'umidità della notte. Noi invece, esterrefatti di fronte a tanta selvaggia e grandiosa bellezza, guardiamo senza fiato lo spettacolo che ci affascina e ci intimorisce ad un tempo. Sappiamo che non si potrà più tornare indietro, la duna è troppo ripida per essere risalita.

Il silenzio è grande, nessuno parla più, si sente soltanto il sangue pulsare nelle vene.


E' il Sahara che sta entrando dentro di noi, sta catturando tutti i nostri sensi, ci fa paura, ma ci attira ineluttabilmente con la sua magia.

Senza retorica. Senza parole.

D'ora in poi parleranno soltanto più le immagini.


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(foto di Alfio Cioffi)